Nei giorni scorsi, al sesto tentativo, è passato l’emendamento proposto dalla Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II” al Decreto Ristori che consentirà anche alle famiglie incapienti di accedere alle norme sul sovra-indebitamento di cui alla legge 3 del 2012 (la cosiddetta salva-suicidi), le quali saranno immediatamente applicabili.
«È un grande risultato che avvicina l’Italia all'Europa, un importante sollievo alle sofferenze di centinaia di migliaia di famiglie e piccole e medie imprese, un grande risparmio per la macchina giudiziaria», afferma Luciano Gualzetti, presidente della Consulta Nazionale Antiusura».
La proposta normativa è stata elaborata da un tavolo tecnico istituto presso l’Università Cattolica di Milano e sottoscritta dalle 32 Fondazioni Antiusura, 38 magistrati e 32 docenti universitari. «Persone, istituzioni, associazioni sono stati capaci di convergere e collaborare su un obiettivo comune. I sovraindebitati avranno uno strumento in più. E come dimostra anche l’esperienza degli altri paesi europei, questo favorirà anche la ripresa economica del Paese», ha sottolineato Gualzetti.
Il presidente Gualzetti sottolinea che la normativa introduce tre principali novità: la prima riguarda la nozione di indebitamento che si riferisce all’intero nucleo familiare, e non al singolo individuo, ciò consente di rispondere alle reali modalità con cui le crisi da sovra-indebitamento si manifestano e vanno gestite; è estesa al debitore incapiente la possibilità della esdebitazione, consentendo una ripartenza (fresh start) anche per i debiti pregressi che non sono stati pagati; infine, gli erogatori del credito vengono maggiormente responsabilizzati e nell’ipotesi di concessione imprudente del credito, subiscono delle limitazioni di tipo procedurale.
I nuovi principi normativi, peraltro già previsti dal Codice della crisi la cui entrata in vigore è stata rimandata alla fine del 2021, daranno nuovo vigore alla cosiddetta legge salva-suicidi (la n.3/2012) alla quale in Italia poco si è fatto ricorso: nel 2018 contro le 7.000 procedure aperte, si pone la Francia dove tra il 2011 e la fine del 2019 quasi 2 milioni di debitori sono stati esdebitati e reinseriti nel circuito creditizio e produttivo.
L’emendamento, presentato per ben sei volte in sede di conversione in legge dei diversi decreti, incontrando sempre resistenze, anticipa gli effetti del Codice della crisi, permettendo a famiglie e piccole imprese di uscire dalla schiacciante spirale debiti in questo momento di persistente crisi economica e sociale da Covid 19.
«La legge sul sovra-indebitamento è solo uno degli strumenti legislativi e organizzativi per migliorare la condizione dei sovra-indebitati italiani. Ma è un decisivo passo in avanti, tanto più importante in un momento così grave per il Paese. Un risultato che dimostra che tutti insieme possiamo farcela», conclude Gualzetti.