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APPROVATO IL RENDICONTO SOCIALE AL 31.12.2021 DELLA CONSULTA NAZIONALE ANTIUSURA SAN GIOVANNI PAOLO II

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Oltre 5mila ascolti, 970 posizioni istruite per 22,5 milioni di euro erogati. Sono alcuni dei dati che emergono dal Bilancio al 31.12.2021, approvato dall’Assemblea ordinaria annuale della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II.
Il perdurare dell’emergenza pandemica è stata anche l’occasione per una “riflessione attiva” dalla quale si è appreso il significato più profondo dei valori che sono alla base e alle origini del servizio delle fondazioni, convinti che si possa uscire davvero dalla crisi, solo nella misura in cui ciascuno impara a farsi carico del prossimo e del suo futuro. In 26 anni di attività le Fondazioni associate, che ad oggi sono 33, hanno effettuato n. 149.695 ascolti, istruito n. 23.629 posizioni ed erogato Euro 495.120.097.

La condizione pandemica ha reso ancor più inclinato il piano sul quale, da tempo, le Fondazioni vedono scivolare i più fragili: quelli che, di fronte alla crisi economica del decennio precedente, avevano cercato appigli nell’economia informale; coloro che, pur avendo un lavoro, percepivano stipendi appena sufficienti a stare a galla e, infine, una gran parte del ceto medio, spinta via via lungo il declino, dall’incapacità di reggere ai ripetuti lockdown e alla spirale inflattiva.L’accelerazione dell’impoverimento di quella che un tempo definivamo middle class apre scenari inquietanti. In particolare, in un Paese come il nostro, in cui esiste una endemica illegalità, nei mesi scorsi ha destato particolare preoccupazione il rischio di una possibile saldatura tra disagio sociale e criminalità organizzata, che non esita a mettere a disposizione dei poveri l’enorme disponibilità di denaro sporco con il cosiddetto welfare criminale.
La classe media e soprattutto negozianti, artigiani, piccoli imprenditori, divenuti improvvisamente incapaci di onorare i debiti che avevano contratto in tempi migliori, sarebbero sempre più tentati di cercare una illusoria via di fuga, cedendo alla proposta di chi è pronto a offrire soldi facili senza chiedere troppe garanzie in cambio, salvo poi far pagare a caro prezzo il denaro prestato o a impossessarsi dell’attività di chi non può pagare.
In questo quadro, il rischio di cadere nella trappola del sovraindebitamento e di una recrudescenza dell’usura è stato più volte sollevato da parte delle Fondazioni antiusura. Uno scenario inquietante, cui purtroppo si aggiungono gli effetti della nuova crisi bellica, finendo col mettere in discussione anche le più ottimistiche previsioni di inizio anno, soprattutto a causa della vertiginosa crescita dei costi dell’energia. E a pagarne lo scotto maggiore sono le famiglie economicamente più precarie, le quali, con pervicace incisività, vedono mortificata la propria capacità di spesa, se non addirittura di sussistenza.

Ci troviamo oggi a dover affermare con forza che gli strumenti che abbiamo a disposizione per prevenire e contrastare il sovraindebitamento e l’usura, come pure l’azzardo (che di “gioco” non ha nulla) non sono più, da tempo, all’altezza delle necessità, dell’emergenza che tocchiamo con mano ogni giorno ad ogni latitudine in Italia. La Legge n.108 del 1996 – al cui varo contribuì in maniera decisiva la stessa Consulta Nazionale – va profondamente ripensata, rivista e superata, perché a 25 anni dal suo varo non è più in grado di dare quelle tempestive risposte che centinaia di migliaia di persone, di famiglie, ci supplicano di dare loro per non cadere o restare ostaggi della criminalità piccola, media e grande del Paese.

Ci aspettiamo impegni concreti per superare le tante assurdità che incontriamo ogni giorno sulla strada della giustizia e della promozione della dignità umana Il fenomeno dell’indebitamento e dell’usura è un fenomeno in grande evoluzione, tanto più in questo periodo pandemico. Per questo motivo, per poter individuare eventuali contro misure o interventi di contrasto, è necessario un approfondimento di analisi per comprendere l’entità effettiva del fenomeno, i meccanismi che lo generano e gli strumenti che lo possono disinnescare. Su questi presupposti si basa la decisione della Consulta Nazionale di affidare all’Università Cattolica del Sacro Cuore, sotto la responsabilità scientifica della prof.ssa Antonella Sciarrone Alibrandi, l’incarico di predisporre una Ricerca proprio con lo scopo di analizzare possibili miglioramenti degli articoli 14 e 15 della legge 108/96. La Consulta conta di poter di illustrare i risultati di questo studio in occasione della prossima Assemblea nazionale da tenersi presumibilmente nel mese di ottobre 2022.

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