Consulta Nazionale Antiusura O.N.L.U.S.

Banner
Home » News » RIFLESSIONI IN OCCASIONE DEL TRIGESIMO DI DON ALBERTO D’URSO "QUEL PROMEMORIA AI NEOPRESIDENTI DEL CONSIGLIO SULLO STATO DI INDEBITAMENTO DELLE FAMIGLIE" (MAURIZIO FIASCO SU "AVVENIRE" DEL 26 X 2022)

RIFLESSIONI IN OCCASIONE DEL TRIGESIMO DI DON ALBERTO D’URSO "QUEL PROMEMORIA AI NEOPRESIDENTI DEL CONSIGLIO SULLO STATO DI INDEBITAMENTO DELLE FAMIGLIE" (MAURIZIO FIASCO SU "AVVENIRE" DEL 26 X 2022)

E-mail Stampa PDF

foto_news donAlberto-trigesimo

Domenica 23 ottobre è stato il trigesimo della morte di don Alberto D'Urso, cofondatore insieme al gesuita padre Massimo Rastrelli della Consulta Nazionale Antiusura. In tanti siamo riandati con la memoria, e con personale devozione, alla sua capacità di coinvolgere in un'azione dall'impronta educativa contro l'oppressione delle persone per debiti ingiusti. C'è poi un capitolo della sua opera trentennale che merita di essere sottolineato in questa fase di avvio di una nuova fase politica: il magistero che don Alberto ha esercitato, come sempre silenziosamente, su ben 13 Governi e nell'avvicendarsi di sette legislature. Non si deve rinunciare mai a interpellare le istituzioni – ripeteva – quale che sia la formula politica di stagione.

Appena insediate le Camere e votata la fiducia all'Esecutivo, egli infatti trasmetteva al presidente del Consiglio di turno un dettagliato promemoria sullo stato della sofferenza di milioni di famiglie. Un testo corredato, naturalmente, dalle proposte concrete per fare alcuni passi in avanti. Insisteva nel documentare l'evolversi del male dell'usura, e lo faceva con analisi puntuali, chiare, inoppugnabili. È avvenuto nelle quattro crisi profonde che hanno tormentato l'Italia sul finire del Novecento e nel primo ventennio del nuovo secolo. L'usura venne alla ribalta per le conseguenze lunghe dello choc dell'estate del 1992, quando si andò vicini al fallimento finanziario dello Stato. Riprese a lievitare a seguito della recessione del 2008, arrivata in Europa da Oltreoceano dove erano fallite grandi banche; e peggiorò con il flagello dei tagli al welfare e del prelievo fiscale "in basso", decretati per salvare i conti pubblici tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013. Infine, il rischio grave si è ripresentato con il blocco totale dell'economia e dei trasporti con la pandemia da Covid-19. Parlare con dati e fatti, insistere con poche e ben centrate richieste. In quali territori si potevano contare i maggiori danni delle ricorrenti crisi? Quante famiglie, e quali, stavano soffrendo di più? Per quali importi si produceva il fallimento domestico? Se «con il poco dei molti, si fa il bene per i nostri fratelli», così con misure pur modeste si possono produrre grandi risultati contro l'usura. Ad Assisi nel 2018, per esempio, la Consulta segnalò il balzo del numero di famiglie sovraindebitate, 700mila in più (un aumento del 53%). Lo squilibrio, ovvero la differenza tra la serenità e l'esclusione per debiti, era però dovuto a somme monetarie tutto sommato contenute. Successivamente, nel biennio della pandemia (2020-2021), ha cominciato a invertirsi la tendenza all'esclusione sociale per debiti, poiché le misure di sostegno e aiuto adottate avevano arginato, anzi persino fatto restringere, l'area dei fallimenti familiari. Di conseguenza, la pressione usuraria si è situata a un livello più basso di quello di dieci anni prima del Covid. Una vera speranza, tant'è che i reati di usura in quei ventiquattro mesi si sono quasi dimezzati, e in parallelo i casi di sovraindebitamento personale si sono contratti di più di 40 punti percentuali. Si sarebbe camminato sulla buona strada, se l'inflazione "cattiva" provocata dalla guerra in Ucraina non avesse velocemente cominciato a spingere al default altri milioni di famiglie. Gli aumenti dei prezzi stanno ora tagliando il valore dei redditi più bassi; il lievitare veloce dei tassi d'interesse (da 0,50 di febbraio l'Euribor ha raggiunto i due punti, quadruplicandosi a fine settembre) ripropone uno scenario analogo a quello di trent'anni fa: esclusione dal credito legale; squilibrio grave tra spese domestiche correnti ed entrate correnti, con bilanci familiari in crisi per l'aumento dei tassi sui mutui. L'azione antiusura è stata incoraggiata dal Papa, che ricevette le Fondazioni italiane nel 2018, guidate proprio da don Alberto. E nel febbraio del 2019, alla vigilia dell'incidente che ridusse l'operatività del sacerdote, è maturata anche l'interlocuzione con la Presidenza della Repubblica. Il Quirinale si è mostrato attento agli argomenti che deponevano per la necessità di un nuovo capitolo della lotta all'usura e all'azzardo, che lo stesso presidente Mattarella sin dal 2015 aveva sottolineato essere di «grave impatto sulla dimensione individuale e sociale». Giovava al messaggio pastorale di don Alberto un indiscusso carisma, con il quale ha teso sempre a proiettare sulle istituzioni quel che risultava dalla sua originale esperienza contro l'oppressione per debiti. Una lezione da tener cara.

Maurizio Fiasco

> Cerca nel Sito

> Contatti

Consulta Nazionale Antiusura
"Giovanni Paolo II" Onlus
Via dei Gesuiti, 20 - 70122 Bari
tel. 080 523 54 54
fax 080 522 50 30

Invia una e-mail

> La Rete Territoriale

Mappa dell'Italia Puglia Molise Campania Abruzzo Marche Lazio Umbria Basilicata Toscana Emilia Romagna Calabria

> Chi è online

 10 visitatori online

Utilizziamo i cookie per migliorare il nostro sito Web e la tua esperienza durante l'utilizzo. I cookie utilizzati per il funzionamento essenziale del sito sono già stati impostati. Per saperne di più sui cookie che utilizziamo e su come eliminarli, consultare il nostro GDPR Policy.

Accetto tutti i cookies del sito.
EU Cookie Directive plugin by www.channeldigital.co.uk